Coperture sportive “provvisorie”? Facciamo chiarezza una volta per tutte!
Nel settore delle strutture sportive si sente spesso parlare di “copertura provvisoria” come scorciatoia per evitare permessi complessi e tempi burocratici. Ma attenzione: la normativa è molto chiara e spesso viene fraintesa – o peggio, strumentalizzata.
Limiti temporali: il confine dei 180 giorni
Secondo l’art. 6.e.bis del TUE (d.P.R. 380), le coperture provvisorie per impianti sportivi possono essere realizzate esclusivamente per esigenze temporanee, con un limite massimo di 180 giorni. Superato questo periodo, la struttura deve essere rimossa e il suolo ripristinato. Qualsiasi utilizzo prolungato non è conforme alla legge e può comportare sanzioni.
La temporaneità non è prorogabile
Uno degli errori più comuni è pensare di poter riposizionare ciclicamente la struttura per prolungarne l’uso. In realtà, la normativa è chiara: la temporaneità deve essere eccezionale e non ripetibile. Installare, smontare e rimontare una copertura per mantenerla “provvisoria” è una prassi illegittima. In questi casi, la struttura va considerata permanente, con tutte le implicazioni urbanistiche ed edilizie del caso.